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Aumento TARSU: di chi è la colpa?


Pochi giorni fa, è giunta una mail all’ufficio tributi del comune (tributi@comunevalderice.it) di un cittadino valdericino, abbastanza amareggiato per essersi visto recapitare in casa una bolletta della TARSU (relativa al 2010) con un aumento del 58%. Aumento, a dire il vero, che ha colpito tutti i cittadini.

Ecco cosa scrive il cittadino indignato di cui, per ovvie ragioni di privacy, non facciamo il nome:

VERGOGNATEVI  !!!! Per primo il nostro cosidetto Sindaco(che fortunatamente non ha avuto il mio voto alla sua elezione), e poi tutti quei politici che hanno contribuito a favorire il servizio di raccolta dei rifiuti affidandola ai privati come se noi cittadini Valdericini non fossimo  in grado di selezionare i rifuti utilizzando le vecchie “campane” senza la necessita’ della raccolta porta a porta.E poi se non erro il cittacino virtuoso  va premiato e non multato come sta’ facendo questa amministrazione Comunale facendo strapagare la tassa sui rifiuti (quasi raddoppiandola) particolararmente in periodo di grave crisi economica in cui versano  le  famiglie .Ma a voi questo forse non interessa o forse si,e allora usate il buon senso se pretendete di sapere amministrare !! 

La mail è stata inoltrata nella casella postale personale del sindaco, che non si è fatto trovare impreparato ed ha così prontamente risposto:

Egr. Sig. ********

Ho letto la Sua accorata E-mail da  cui si evince che poco ha seguito negli anni l’attività dei governi che hanno amministrato la nostra Città.

Lei si accorge che le cose vanno male solo perché l’aumento di una tassa ha colpito le sue tasche, una visione semplice e superficiale.

Da quello che afferma mi pare di capire che la sua visione della politica è mancina,  credo per presa di posizione, per cui sono poco convinto che anche dopo le informazioni che le darò cambierà la Sua opinione.

Il fatidico contratto capestro con l’Ato-Terra dei Fenici quello che ritiene motivo di vergogna è stato firmato dalla precedente amministrazione e non dall’attuale.

Pertanto stiamo subendo un contratto attualmente non modificabile che ha fatto lievitare i costi da € 1,45 mln a oltre i 2 Mln  e che hanno portato ad un aumento obbligatorio della Tarsu del 58%.

Il Cda dell’Ato era ed è attualmente occupato da Valdericini espressione della precedente amministrazione che sono stati appassionati fautori del porta a porta.

Ora che lei sa la verità del furto alla Sue tasche, mi piacerebbe sapere se quel “Vergognatevi” rivolto erroneamente alla mia amministrazione abbia il coraggio di rivolgerlo a chi ne è stato veramente responsabile ed alla parte politica che rappresentava.

Camillo Iovino

A voi le conclusioni.

Protesta del comitato spontaneo per la riapertura di Trapani Birgi, oggi la manifestazione


‘TRAPANI NON E’ IN GUERRA RIDATECI L’AEROPORTO CIVILE’


I fatti
Domenica pomeriggio i vertici dell’Enac, del Ministero della Difesa e degli Interni, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, prendono la decisione di chiudere al traffico l’aeroporto Civile Vincenzo Florio di Trapani-Birgi, che, con l’aeroporto militare, condivide la principale pista di volo. Questa decisione viene presa frettolosamente, senza consultare gli amministratori locali e i rappresentanti istituzionali, che avrebbero potuto opporsi e chiedere una graduale riduzione dell’operatività piuttosto che l’interruzione totale e improvvisa.
I danni
La chiusura dello Scalo civile, grande motore dell’economia della Provincia di Trapani e della Sicilia sud-occidentale, in grado di movimentare, nel solo 2010, quasi 1 milione e 700 mila passeggerei, che dal 28 marzo avrebbe garantito quasi 50 rotte, nazionali ed internazionali, comporta gravissimi danni economici per tutto il territorio, direttamente agli operatori turistico – commerciali e, indirettamente, a tutti gli operatori economici della Provincia.
La massiccia presenza dei media nazionali ed internazionali, impegnati a monitorare le operazioni in atto presso lo scalo militare, che dipingono Trapani come un territorio in guerra e a rischio ritorsione da parte dei Libici, sta giorno dopo giorno aggravando la situazione, con l’effetto di diffondere un messaggio sbagliato che mette in allerta non solo tutti coloro che avevano già in programma una viaggio/vacanza presso le nostre mete, ma anche tutti coloro che avrebbero voluto farlo e stanno invece ripiegando su altre mete/località. Le percentuali di cancellazione raggiungono e superano il 70%, sia a breve che a medio termine. Al contempo, le percentuali di richieste e prenotazioni sono scese drasticamente, anche per i mesi di alta e altissima stagione (da giugno a settembre).
Insomma, oltre il danno la beffa. E’ in forte rischio tutta la stagione turistica, da Trapani a Marsala, Da San Vito lo Capo a Favignana, da Erice a Mazara del Vallo
PERTANTO CHIEDIAMO
• L’immediata riapertura dello scalo civile, con il ritorno graduale, da qui a pochi giorni, alla normale e completa operatività.
• L’attenzione dei media verso il problema occupazionale ed economico conseguente alla chiusura dello scalo civile, nonché la richiesta di un cambiamente nel tono e nel tipo dei messaggi veicolati, volti a non far apparire Trapani e la Sicilia occidentale come un territorio di guerra
Informiamo inoltre gli organi si stampa che, dopo le manifestazioni di ieri pomeriggio, le iniziative di protesta continueranno ad oltranza fino al raggiungimento degli obiettivi suddetti. Per informazioni e aggiornamenti è stata creata una apposita Pagina su FACEBOOK:

RIDATECI L’AEROPORTO – A TRAPANI NON SIAMO IN GUERRA

NOTA: tutte le nostre iniziative sono INDIPENDENTI, APARTITICHE e APOLITICHE. Agiamo in qualità di liberi cittadini, con il solo scopo di attirare l’attenzione dei media nazionali al problema della chiusura dell’Aeroporto Civile.

Comunicato Stampa